Per chi desidera investire in oro, sia per suddividere meglio un’eredità sia per conservare il valore del patrimonio da lasciare ai propri discendenti, è fondamentale essere a conoscenza delle normative fiscali pertinenti. Dal 2007, con il reintroduzione dell’imposta di successione, è obbligatorio presentare la dichiarazione di successione. Pertanto, coloro che ricevono un’eredità devono valutare anche il valore dell’oro ereditato ai fini di tale dichiarazione. Questo valore contribuisce al calcolo dell’imposta di successione, che sarà determinata in base a specifiche aliquote.
I coniugi e i familiari in linea retta godono di un’esenzione sulla successione fino a un importo di 1 milione di euro ciascuno. Oltre tale soglia, l’imposta applicata è pari al 4%.
Fratelli e sorelle del defunto godono di un’esenzione fiscale fino a 100 mila euro per ciascuno. Per importi che superano tale soglia, si applica un’aliquota del 6%.
3- Per altri parenti ed affini l’aliquota fissa è del 6%.
Per i soggetti diversi che risultano beneficiari dell’eredità lasciata dal defunto, l’aliquota applicabile è pari all’8% dell’intero valore dell’asse ereditario.
Il valore assegnato all’oro al momento della dichiarazione di successione costituisce il valore base per il calcolo di un’eventuale plusvalenza in occasione di una vendita futura da parte dell’erede. Pertanto, la plusvalenza imponibile sarà determinata dalla differenza tra il prezzo di vendita e il valore inizialmente attribuito all’oro al momento della dichiarazione, e sarà soggetta a una tassazione del 26%.
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